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giovedì 28 marzo 2013

Corso Italia: tra incuria, inciviltà ed esempi virtuosi

Il Corso Italia, a Catania, è una delle principali arterie di attraversamento del centro cittadino nonché
sede di numerosi negozi, attività commerciali di rilievo, locali di ristorazione gettonatissimi.
Unico, grande viale (almeno in centro città) ad essere dotato di un'ampia carreggiata centrale e di due controviali laterali contraddistinti, ciascuno, da un doppio filare di alberi.

Eppure i problemi non mancano, anzi. 

Spicca innanzitutto l'indisciplina impunita di molti catanesi che non si creano alcun problema a recare evidenti disagi a scorrimento veicolare e transito dei pedoni, poiché si parcheggia continuamente sui marciapiedi, sulle rampe per disabili e carrozzine, davanti alle fermate dei bus, in doppia fila

Questo fenomeno di inciviltà costante si acuisce in prossimità di piazza Europa, complice l'esistenza di due bar ai lati della strada, con la conseguenza di ridurre addirittura a una sola corsia il traffico nella carreggiata centrale e di impedire in continuazione il regolare passaggio dei pedoni sui marciapiedi dei controviali.
Qui, gli autobus, per effettuare la fermata, non potendo accostare, sono costretti a fermarsi in mezzo alla strada, bloccando il traffico. 
Vigili urbani? La loro presenza è una tantum, tant'è vero che gli automobilisti indisciplinati e incivili persistono continuamente nel commettere queste infrazioni, ben consapevoli che assai difficilmente arriverà un membro delle forze dell'ordine per punirli.

Quali soluzioni? Se da un lato sarebbe quanto mai opportuna la presenza costante di vigili e l'adozione di sistemi semplici, veloci ed efficaci di rilevamento infrazioni quali lo street control, mediante fotografia, dall'altro è evidentemente necessaria la collocazione di dissuasori e paletti che, almeno, proteggano le rampe dei marciapiedi dalle continue invasioni di mezzi a quattro ruote.

L'ultima fermata del bus Amt in Corso Italia, prima di piazza Europa, potrebbe essere facilmente protetta da un cordolo di appena una ventina di metri, impedendo fisicamente la sosta selvaggia e lasciando libera la carreggiata centrale per il traffico privato. Una soluzione di una banalità e semplicità evidenti.

Sosta selvaggia in Corso Italia

Sosta selvaggia in Corso Italia

Sosta selvaggia in Corso Italia

Sosta selvaggia in Corso Italia

Sosta selvaggia in Corso Italia

Sosta selvaggia in Corso Italia

Sosta selvaggia in Corso Italia

Il passaggio dei mezzi sui marciapiedi, in più casi, ha comportato degli evidenti danni alla pavimentazione: lavori eseguiti poco bene, quindi, ma anche conseguenza di un uso illecito delle banchine.

Marciapiedi di recente costruzione già danneggiati dal passaggio di veicoli

Eppure, proprio nei pressi di Corso Italia, nella via Pasubio (una traversa) esiste un esempio virtuoso che sarebbe assolutamente da imitare in tutta la città: le banchine sono protette da una ordinata ed elegante serie di fioriere, paletti dissuasori e panchine, pulite e ben curate. C'è da scommettere che, in questo caso, tale risultato è stato ottenuto grazie alla collaborazione dei commercianti della strada.

L'ordinata e protetta banchina di via Pasubio sud

L'ordinata e protetta banchina di via Pasubio sud


Infine, quanto all'alberatura di Corso Italia, la situazione non è ottimale: molti platani delle banchine centrali sono morti, segati alla base o addirittura mancanti. Stesso discorso per gli "Alberi di Giuda" dei marciapiedi laterali. È così difficile, a Catania, avere una strada alberata come si deve? Evidentemente sì.

martedì 26 marzo 2013

Il Bronx? No, è viale Alcide De Gasperi.

Ci siamo già occupati dello stato penoso in cui versa il viale Alcide de Gasperi nel tratto compreso tra via Zoccolanti e piazza Europa: niente verde, niente marciapiedi sul lato nord, nessun abbattimento delle barriere architettoniche, niente illuminazione pubblica degna di questo nome.

Stavolta ci spostiamo appena di qualche metro, nel tratto compreso tra via Zoccolanti e via Li Cuti: le cose vanno, se possibile, peggio.

La strada, dopo i lavori del raddoppio ferroviario, è stata riaperta solo parzialmente per consentire l'accesso ai residenti. La riapertura di tutta la strada è prevista nelle prossime settimane, ma già appaiono completati alcuni lavori che certamente non possono lasciare soddisfatti. Ancora assente un impianto di illuminazione pubblica; marciapiedi lato nord stretti, con un perimetro irregolare che non tiene minimamente conto di un dimensionamento sensato per pedoni, sosta, carreggiata carrabile.

Tutto è disordinato e squallido, prevale il nero dell'unico elemento presente: l'asfalto.

Certo, la chiusura di alcuni esercizi commerciali, provati dalla lunga interdizione al traffico della strada, aggrava lo scenario.

Lo stato di manutenzione degli spazi pubblici vicini, come l'accesso pedonale da via Lepanto, è pessimo. L'immagine che se ne ricava non rimanda certo a quella ritenuta una zona di pregio della città, tutt'altro.

Oltre ogni commento, le immagini testimoniano perfettamente la situazione.








mercoledì 13 marzo 2013

Piazza Lincoln, aggiornamento fotografico sui lavori

Proseguono a ritmo serrato i lavori di riqualificazione di piazza Abramo Lincoln, la cui inaugurazione con la riapertura alla fruizione pubblica è prevista entro questo stesso mese di marzo.




Duna di cemento con elemento illuminante basso


Si notano già le dune di cemento attorno agli alberi (è il loro aspetto definitivo?), la nuova pavimentazione, le prime, nuove panchine e il binario che è stato mantenuto, in memoria storica del vecchio tracciato della Circumetnea. Previste anche un'area gioco per i bimbi e un'altra dedicata ai cani.

Negli ultimi giorni si sta valutando la possibilità di collocare nella piazza una locomotiva storica della Ferrovia Circumetnea, la "Mascali". Al riguardo qualche dubbio: non è rischioso esporre permanentemente un mezzo storico, ancora funzionante e in ottimo stato di manutenzione, in uno spazio pubblico? Non corre il pericolo di essere vandalizzato e deturpato dai "graffitari"? L'idea di posizionare materiale rotabile della FCE non è certo malvagia, ma bisogna valutarne bene pro e contro.
Forse la "Mascali" potrebbe essere esposta provvisoriamente, visto che da qui è possibile raggiungere il ricovero presso la vicina stazione "Borgo", ancora fisicamente collegata dal binario. Più difficile pensare che possa spostarsi in continuazione per essere almeno riparata nel ricovero nelle ore notturne. 
Si potrebbe anche valutare l'ipotesi di posizionare nella piazza altro materiale della FCE, magari di minor pregio (e non un pezzo unico), come un vagone passeggeri, il quale potrebbe anche accogliere nuove funzioni al suo interno.

Un sogno per la Città di Catania sarebbe un bel Museo dei Trasporti, dove la Circumetnea potrebbe fare la parte del leone, in un nuovo sito apposito. Chissà che la stessa stazione Borgo di futura dismissione, completa di deposito coperto, non possa accogliere tale nuova funzione.
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