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martedì 29 gennaio 2013

Corso Martiri della Libertà, via ai lavori

Oggi abbiamo incontrato il Sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, per rivolgergli alcune domande su alcune grandi tematiche urbanistiche che si dicono da tempo in dirittura d'arrivo: tra queste non poteva mancare la riqualificazione di Corso Martiri della Libertà.

I lavori, che sarebbero dovuti cominciare entro il 2012, non sono ancora partiti, ma la notizia è che il prossimo 7 febbraio, dunque subito dopo le festività agatine, le aree saranno sgomberate in un'azione coordinata con i servizi sociali e si provvederà, quindi, alla recinzione delle aree di cantiere.

Proprio la stessa recinzione sarà oggetto di un piccolo concorso che coinvolgerà le scuole, per poter essere abbellita e dunque avere anche un impatto estetico gradevole durante i prossimi lavori.

Per le attività di cantiere vere e proprie, i termini scatteranno dalla presentazione della DIA (Denuncia di Inizio Attività) che, ci fa sapere il primo cittadino, avverrà entro la prossima settimana.

Il conto alla rovescia, dunque, è cominciato.



Abbiamo chiesto un chiarimento in merito al futuro assetto del viale. A lavori conclusi, sarà il Comune di Catania a dover provvedere alla pedonalizzazione del Corso, che dunque non avverrà contestualmente alla consegna dei lavori ma solamente attraverso una precisa disposizione dell'amministrazione comunale, che speriamo mantenga ferma questa decisione nell'ottica di una reale dimensione europea dell'intervento: i relativi lavori di arredo urbano, in ogni caso, rimarranno a carico dei privati.

Una storica ferita nel centro di Catania, pertanto, si appresta ad essere risanata con un progetto e una realizzazione che dovranno essere portati avanti anche dalla prossima amministrazione comunale, sia in caso di riconferma sulla poltrona di sindaco dell'attuale primo cittadino, in occasione delle prossime amministrative in primavera, sia nel caso di una scelta diversa dei cittadini catanesi per Palazzo degli Elefanti.

Perché questa difesa del progetto dell'architetto Mario Cucinella, pur contestato da molti? È presto detto.
Il miglior progetto per questa ampia zona del centro di Catania sarebbe potuto derivare da due condizioni:
1) Scelta delle funzioni da localizzare in base a uno studio attento delle reali e più evidenti necessità della città e dell'area, senza alcun vincolo di sorta;
2) Un concorso di idee aperto alla pluralità delle professionalità da cui far derivare il progetto da realizzarsi.
Nel caso di Corso Martiri della Liberà, però, sono dovute mancare ambo le condizioni. Le aree appartengono a privati che ambiscono a un lecito guadagno (che non deve confondersi con speculazione, nel senso negativo del termine) e che scelgono funzioni che lo permettano; quanto al concorso di idee, si è optato per un più semplice benestare da parte dell'amministrazione comunale a condizione di una elevata e universalmente riconosciuta qualità del progetto: benestare che è giunto al progetto dell'architetto Cucinella che vanta già prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale. Ricordiamo, tra i più recenti:

  • SPACE Award. La rivista Cinese SPACE ha assegnato il premio annuale 'Best Environmentally Friendly Building' al Centre for Sustainable Energy Technologies (CSET). 2009 - Cina
  • MIPIM Award. Vincitore del Green Building award per l'edificio Centre for Sustainable Energy Technologies (CSET) in Cina. 2009 - Francia
  • MIPIM Architectural Review Future Projects Award. Vincitore dell premio 'Sustainability' per i progetti ARPA Centro di Ricerca e Casa 100k € e ulteriore menzione nella categoria 'Residenze' del progettoCasa 100k €. 2009 - Francia

Come si evince, in tutti i casi è stata premiata la particolare attenzione all'aspetto eco-sostenibile del progetto. Ecco perché Cucinella, con il suo progetto ricchissimo di verde pubblico pur insieme con le strutture previste, è una garanzia; ed ecco perché il suo progetto, reale occasione di sviluppo per la città di Catania, va difeso e portato avanti, senza logiche di sostegno od opposizione di partiti politici, ma solo nell'interesse del progresso della città anche, finalmente, sotto il profilo della qualità architettonica contemporanea.
Oggigiorno, oltretutto, il soggetto pubblico non può fare a meno dell'intervento finanziario e realizzativo da parte di soggetti privati, ai quali spetta una certa premialità, per portare avanti grandi progetti urbanistici.




5 commenti:

Anonimo ha detto...

Si potrebbe spiegare meglio il significato: "...le aree saranno sgomberate in un'azione coordinata con i servizi sociali..."?
Grazie

Unknown ha detto...

Il Comune ha fatto sapere che gli abitanti delle baraccopoli presenti nelle aree interessate saranno trasferiti in altro luogo con la collaborazione dei servizi sociali. Al momento non si dispone di ulteriori dettagli dell'operazione.

Anonimo ha detto...

salve a tutti e 12 anni che aspettiamo il risanamento ma ricevio sempre promesse ho un attivita in corso martiri prima avevavo giostre e circhi e adesso prostitute e scippi grazie al sindaco per la fiera fatta que e bellissima ed e anke giusto ke la stazione di catania non abbia il degrado in cui siamo forza sindaco iniziamo questi benedetti lavori !!!

Anonimo ha detto...

mandateli a casa loro, già noi abbiamo i nostri problemi, i soldi servono per gli italiani che pagano le tasse non per questa gente.

Anonimo ha detto...

LA GENTE VA' NEGLI OSPEDALI PER FARSI CURARE, I GIORNALISTI POTREBBERO AIUTARE I MAL CAPITATI AD EVITARE DI INCORRERE E QUESTE REALTA RAPPRESENTANDO I CITTADINI, MA NESSUNO NE PARLA.
LIVESICILIACATANIA
Rischiava un'ischemia chiama il 113 per farsi curare
Rischiava un'ischemia celebrale, non c'erano medici in corsia e per farsi curare ha dovuto chiamare le forze dell'ordine. Ecco il racconto di un lettore di LiveSiciliaCatania di un giorno di ordinaria malasanità all'Ospedale Garibaldi Nesima. Pellicanò, manager dell'azienda ospedaliera conferma: “Ho disposto un'indagine interna”
CATANIA – Un banale intervento, l’estrazione di una vena varicosa, poteva trasformarsi nell’ennesimo caso di malasanità all'Ospedale Garibaldi Nuovo. La denuncia, segnalata da un nostro lettore, punta il dito verso il nosocomio catanese.
La cronaca. Era l'11 gennaio 2013, un sabato, quando la paziente subisce l’intervento per l'estrazione di una vena varicosa. Terminata l'operazione l'infermiere di turno avrebbe sostenuto, secondo la denuncia del lettore a LiveSicilia Catania, che la donna poteva essere dimessa subito. "La domenica non ci sono medici in reparto" avrebbe aggiunto, però, l’infermiere ai familiari della degente. Le dimissioni, dunque, dovevano essere posticipate al lunedì successivo.
La paziente dopo qualche ora inizia a manifestare dei dolori, tanto che la domenica, denuncia dei forti malori e, sempre secondo il racconto del lettore, si sarebbe rivolta all'infermiere di turno che, però, avrebbe risposto: “Il dolore è normale a causa dell'intervento, non si preoccupi, purtroppo sono solo in reparto, non ci sono medici fino a lunedì". Ma il dolore persiste e aumenta di ora in ora.
La situazione si aggrava e i familiari decidono di chiamare la polizia. Ed è solo grazie all'intervento delle forze dell'ordine che sarebbe stato possibile rintracciare l'unico medico reperibile poiché in servizio al pronto soccorso. Un medico otorino che visita la donna e la sottopone ad una tac. “Ringraziamo questo medico – affermano i familiari – poiché grazie alla Tac è stato riscontrato alla paziente un principio di ischemia”.
La donna che doveva essere dimessa l'indomani, invece, viene trattenuta in ospedale. “Siamo senza parole - commentano i parenti - Come è possibile che si verifichino questi atti di completa negligenza? Durante quelle giornate siamo rimasti più volte bloccati in ascensore per più di 30 minuti. E come se non bastasse, al momento delle dimissioni, è stata rilasciata, - raccontano - per sbaglio, la cartella clinica di un'altra paziente”.
Dall’Ospedale arriva la replica. “La Direzione Generale dell’Arnas Garibaldi, ha subito dato incarico al Direttore Sanitario del Presidio di Nesima di disporre una specifica indagine interna –dichiara il Direttore Angelo Pellicanò a LiveSiciliaCatania- per verificare quanto accaduto e se vi siano stati errori sulle procedure adottate dalla struttura nella fase di ricovero, di assistenza e di dimissione".
Lunedì 28 Gennaio 2013 - 20:37 di Federica Campilongo

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